Palermo, chiamata dai greci Panormus (“tutti porti”), vide lo sbarco di tante dominazioni, che si insediarono nella città. La città di Palermo ha origini antichissime, il più antico insediamento umano ci viene donato da graffiti di età preistorica disegnati all’interno delle grotte dell’Addaura. Il primo insediamento urbano risale al VIII secolo a.C.: Palermo venne occupata dai mercanti Fenici, che diedero alla città, il nome Zyz (“fiore”).
Alla fine della prima guerra Punica Palermo venne colonizzata dai Greci; la città, divisa dai fiumi Papireto e Kemonia, divenne di fondamentale importanza grazie alla strategica posizione geografica che la pone al centro del Mediterraneo: si inizia a vedere lo scenario di un era fiorente al commercio e agli scambi con il resto dell’Europa.
In seguito Palermo diventò palcoscenico di lotte tra romani e cartaginesi, con l’insediamento dei primi nel 254 a.C., che occuparono la città. Dopo la caduta dell’Impero Romano, nel 445 vi furono le invasioni barbariche di Genserico, re dei Vandali: vennero distrutti i suoi monumenti, inquietando anche terrore al popolo palermitano. La fine di tali invasioni si determina con all’arrivo degli ostrogoti: Teodorico, re ostrogoto, cacciò dalla città i vandali.
Nel 535 una flotta navale venuta dal sud, capitanata dal generale bizantino Belisario, tolse dalle mani degli ostrogoti la città di Palermo. Dall’830 inizia il periodo bizantino con gli Arabi, seguito dal XIII secolo, da un periodo di massimo splendore con i Normanni. In un primo momento regò sul trono Ruggero II, che passò la corona al figlio Svevo Federico II. Al culmine della dominazione Normanna, con la rivolta antifrancese del Vespro, intorno all’anno 1282, Palermo offrì la sua corona a Federico III D’aragona.
Nel 1130 Palermo diventò capitale dell’isola, nacque il primo parlamento e diventò primo stato federale di quei tempi, al trono troviamo Ruggero II D’Altavilla; questo periodo viene visto proficuo per gli scambi commerciali, e iniziano a convivere tante etnie e diverse fedi religiose.
Guglielmo I (detto il Re Cattivo) e Gugliemo II (detto il Re Buono), si opposero a Federico Barbarossa, annientando definitivamente il Regno dei Normanni di Sicilia.
Altra impronta venne lasciata in eredità a Palermo, nel 1194 da Federico II, figlio di Costanza I, che diede il via alla dinastia degli Svevi; questo periodo fu di rilevante importanza: nacque infatti la Scuola Poetica Siciliana e per la prima volta in Italia si diede vita alla poesia Italiana. Quest’epoca viene definita come inizio dell’era Rinascimentale, e grazie al re Federico II, la città fu definita “stupor mundi” (Meraviglia Del Mondo).
La storia millenaria e il susseguirsi delle dinastie, lascia ancora terreno fertile all’insediamento di nuove popolazioni, nel 1282 segue la dominazioni Angioina con Carlo D’angiò, il quale spostò la capitale del regno a Napoli. Palermo passò da un sovrano all’altro della dinastia Aragonese, in primis con Giacomo II, a seguire Federico III D’Aragona. Si contesero al tempo stesso il potere della città, le famiglie nobili Aragonesi come i Ventimiglia, Alagona e Chiaramonte.
La sicilia nel 1494 venne annessa alla Spagna, e Palermo diventò la sede dei Vicerè spagnoli. La dominazione spagnola passò da Carlo V al suo successore Filippo II, nonché primogenito. Nel 1734 ritornarono i Borboni, con Carlo III che scelse Palermo per la sua incoronazione e diventò Re di Sicilia e di Napoli. Ad esso successe il figlio Ferdinando II. Gli eventi della rivoluzione francese portarono il re a rifugiarsi a Palermo, ma il popolo non lo vide di buon occhio, cancellò il parlamento palermitano ed il Regno di Sicilia, dando vita al Regno delle due Sicilie.
Negli anni successivi Palermo venne coinvolta anche nei moti rivoluzionari, con una insurrezione popolare nel ’48. Ruggero settimo dominò Palermo per sedici mesi. Nel frattempo i Borboni tolsero il potere a quest’ultimo e continuarono a presiedere Palermo fino allo sbarco dei Garibaldini.
Nel 1860, dopo la spedizione dei Mille, la Sicilia scelse di annettersi all’Italia.
Tra la fine dell’Ottocento e inizio del Novecento, Palermo visse un periodo di grandissimo splendore, superò la Grande Guerra e il fascismo, che diedero alla città la visione di una Palermo avanguardista. Durante la Seconda Guerra Mondiale Palermo subì un bombardamento in cui vennero distrutti interi quartieri e il centro storico, lasciando un vuoto al patrimonio artistico palermitano. Dopo l’ultima Guerra Mondiale, Palermo diventò capitale della Regione Autonoma della Sicilia, sede del parlamento e regione a statuto speciale.